La saldatura di due pezzi di metallo forma un legame permanente in cui i metalli sono riscaldati fino al punto di fusione, si mescolano e poi si raffreddano, creando un unico oggetto. Questo tipo di legame è più forte di molti altri, come la brasatura, che può essere invertita. Al giorno d’oggi è possibile saldare anche nel garage di casa grazie a macchinari con buone prestazioni e prezzi contenuti. Ma come si fa a scegliere quale saldatrice potrebbe fare il caso nostro? Andiamo a scoprirlo.
Al giorno d’oggi la saldatura è ovunque, dal telefono nelle nostre tasche agli aerei in volo nel cielo. Questo metodo di legare due metalli è stato utilizzato sin dai tempi antichi e si è evoluto e raffinato fino al presente, permettendoci di saldare anche in ambiente domestico.
In questa guida andremo ad analizzare la fascia di mercato più ampia, cioè quella degli impianti di saldatura con tecnologia inverter, che permette di creare macchinari leggeri, efficaci ed economici. Non scenderemo nei minimi dettagli ma ricopriremo tutte le parti essenziali necessarie per comprendere quale saldatrice potrà essere quella più adatta al nostro utilizzo. Al termine della lettura riusciremo a rispondere alla domanda: Come si fa a scegliere una saldatrice?
Generatori a inverter vs generatori elettromeccanici
Prima di scoprire quali possono essere le possibilità che potrebbero fare il caso nostro, vale la pena soffermarci un momento e capire di che cosa tratta la tecnologia inverter:
I generatori di saldatura con inverter hanno visto una notevole crescita negli ultimi decenni grazie a diversi accorgimenti che gli hanno permesso di espandersi fino al mercato hobbistico.
Essenzialmente il generatore di saldatura, che sia di tecnologia inverter o elettromeccanico (la generazione precedente di generatori), trasforma la corrente alternata in entrata in corrente elettrica con valori idonei per generare l’arco di saldatura.
Una saldatrice inverter converte la corrente alternata tramite un trasformatore con nucleo in ferrite, piccolo e leggero.
Al contrario, gli apparecchi tradizionali basati su trasformatori si basano principalmente su un grande e pesante trasformatore per controllare la tensione.
I generatori elettromeccanici trovano il loro impiego in settori industriali o per utilizzi molto intensivi e pesanti che richiedono anche notevoli quantità di energia elettrica, inoltre è necessaria una profonda conoscenza del processo in modo da poterle utilizzarle al meglio.
Di contro, i generatori con inverter hanno un’ampia gamma di utilizzo, che va dall’hobbista alle prime armi al professionista che ha necessità di trasportare la saldatrice comodamente sul luogo di lavoro. La loro semplicità di utilizzo le permette di essere utilizzate anche da saldatori poco esperti in materia e il loro consumo ridotto permette di poterle collegare tranquillamente anche alle reti elettriche domestiche.
Duty Cycle e alimentazione elettrica
Naturalmente se si opera in ambienti domestici bisogna stare attenti a non superare i 3kW di potenza altrimenti ci ritroveremmo al buio e con il contatore saltato! Quindi prestiamo attenzione all’amperaggio impostato, in ogni manuale di istruzioni potremo trovare gli assorbimenti della nostra saldatrice basati sull’amperaggio impostato.
La saldatrice, quando raggiunge una temperatura critica durante il suo utilizzo passa in blocco termico, preservando la scheda elettronica da danni permanenti. Una volta che la temperatura tornerà nelle tolleranze la saldatrice riprenderà a funzionare.
Per calcolare i tempi di utilizzo di una saldatrice prima che essa vada in blocco è stato stabilito un parametro di misura comune denominato “Duty Cycle” (Ciclo di lavoro), cioè quanto tempo può essere utilizzata in un periodo di 10 minuti e a quale amperaggio.
Nel caso trovassimo un Duty Cycle 130A – 20% significherebbe che potremmo utilizzare la saldatrice a 130 Ampere di potenza per 2 minuti continuativi di lavoro e 8 minuti di pausa per raffreddamento.
Riassumendo le principali differenze tra saldatrici ad inverter ed elettromeccaniche sono le seguenti:
SALDATRICI AD INVERTER
PRO
– Semplici da utilizzare
– Leggere e trasportabili
– Consumi ridotti
– Economiche
– Controllo dell’arco di saldatura superiore
– Numerose funzionalità per aiutare l’operatore nelle lavorazioni
– Duty Cycle ottimizzato
CONTRO
– Meno durevoli rispetto alle saldatrici elettromeccaniche
– Manutenzione maggiore per via delle componentistiche elettroniche
– Più costose da riparare
SALDATRICI ELETTROMECCANICHE
PRO
– Manutenzione minima (se non nulla!)
– Robuste, resistenti, probabilmente se le prendessi a calci finiresti con un piede rotto e loro solamente con qualche ammaccatura
– Affidabilità massima, sporco e polvere non sono un problema
– Per utilizzi intensivi, industriali
CONTRO
– Necessita ingenti quantità di energia elettrica
– Complessa da utilizzare
– Sensibile alle riduzioni di voltaggio della rete elettrica
– Pesante e ingombrante
– Costosa nel lungo periodo per via di consumi di gas, consumabili e elettricità più alti
– Instabili se alimentate da un generatore
Ora che conosciamo la differenza tra saldatrici a inverter e elettromeccaniche andiamo a vedere i 3 procedimenti di saldatura più comuni: MMA, MIG/MAG, TIG.
MMA – Saldatura ad elettrodo rivestito
Il processo di saldatura ad arco più diffuso. Un elettrodo rivestito, supportato da una pinza porta elettrodo, viene fatto scoccare sul materiale base collegato con la pinza di massa e alimentato dalla corrente continua erogata dal generatore, generando così l’arco di saldatura.
L’arco di saldatura viene protetto dal gas generato dal rivestimento dell’elettrodo, perciò questo processo non necessita di bombole di gas. Questa sua caratteristica gli permette di essere utilizzata tranquillamente anche negli ambienti esterni.
In base al materiale da saldare e al suo spessore sarà necessario impostare l’amperaggio giusto e scegliere l’elettrodo appropriato, ma per la maggior parte delle volte basterà utilizzare l’elettrodo rutile: Economico, facilmente conservabile, con un arco di saldatura stabile, facilmente innescabile e che produce cordoni di saldatura esteticamente migliori.
È il metodo più indicato per i principianti nel suo complesso, in quanto non richiede grandi competenze di utilizzo e necessita di poche componentistiche per il suo funzionamento.
Il generatore dispone di una manopola dove l’operatore può impostare l’amperaggio desiderato, di un tasto di accensione/spegnimento e della spia di raffreddamento termico, che viene avviata quando la saldatrice entra in blocco.
Data la semplicità del macchinario, è quella con il costo minore.
In commercio sono presenti diversi kit completi comprensivi di: Saldatrice con cavi e pinza porta-elettrodo, maschera di saldatura, martellina batti-scorie, guanti, spray anti-spatter (da spruzzare sulla superficie per evitare i fastidiosi pallini generati dall’arco di saldatura) ed elettrodi a prezzi accessibilissimi.
Come punti deboli possiamo invece riportare una maggiore lentezza nelle lavorazioni rispetto agli altri metodi di saldatura, lentezza dovuta alla necessità di cambiare gli elettrodi ogniqualvolta essi si consumano, e questo accade spesso in lavorazioni lunghe o intensive.
Inoltre le saldature ad elettrodo devono essere necessariamente pulite, in quanto rilasciano scorie. Questo allunga ulteriormente le tempistiche di lavoro.
SALDATRICI AD ELETTRODO
PRO
– Economica
– Trasportabile, leggera
– Tante tipologie di elettrodi utilizzabili
– Può saldare la maggior parte di metalli con l’elettrodo giusto
– Semplice da utilizzare nel complesso
– Non necessita di bombole di gas
– Versatile, può essere utilizzata in ambienti esterni
– Salda su ruggine, vernici, sporco e polvere
– Buona penetrazione della saldatura
CONTRO
– Gli elettrodi si consumano piuttosto velocemente e vanno cambiati spesso
– Gli elettrodi si possono attaccare al materiale se non si fa attenzione
– Lavorazioni più lente
– Gli spessori di metallo più sottili sono più difficili da saldare
– Le saldature causano scorie che vanno pulite dopo la saldatura
– Saldature di alluminio possibili, ma molto sporche e non esteticamente decenti
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MIG/MAG (o FLUX) – Saldatura a filo
Il metodo di saldatura ad arco più semplice per imparare a saldare (non da impostare, attenzione!).
Il filo-elettrodo, passante attraverso la torcia impugnata dall’operatore, viene fatto scoccare sul materiale base, protetto da un gas protettivo erogato sempre attraverso la torcia.
Il gas utilizzato per proteggere l’arco di saldatura può essere inerte o attivo e viene scelto in base al materiale da saldare, il suo spessore e il risultato di saldatura desiderato.
Utilizzando il filo animato (o FLUX) invece, non sarà necessario utilizzare gas protettivo, in quanto il filo è già rivestito con un materiale che quando viene fuso durante la saldatura sprigiona gas per proteggere il bagno di fusione.
A differenza della saldatura ad elettrodo, la saldatura a filo ha necessità di una superficie di saldatura pulita e senza impurità per poter ottenere un risultato perfetto, e al termine della saldatura non sarà necessario battere via le scorie come per la saldatura a elettrodo.
Tramite il generatore sarà possibile impostare l’amperaggio e la velocità di apporto del filo di saldatura, due parametri che avranno necessità di trovare la giusta combinazione in base alla saldatura e al materiale che si dovrà andare ad effettuare.
Le tempistiche di lavoro delle saldatrici a filo hanno tempi di configurazione più alti (preparare la bombola del gas, trovare il giusto amperaggio e la giusta velocità di traino del filo), ma una volta che si è partiti, è il metodo di saldatura ad arco più veloce, visto che non è necessario fermarsi per cambiare elettrodi o martellare via scorie varie.
Altro punto di forza della saldatura a filo è la sua possibilità di saldare anche spessori più sottili senza rovinare il materiale base, è anche possibile effettuare ottime saldature su alluminio, con un risultato molto più pulito e sicuro rispetto alla saldatura con elettrodo.
Naturalmente non ci possono essere solamente lati positivi (Altrimenti verrebbe utilizzato solamente questo procedimento!), quindi andiamo ad elencare anche i punti di debolezza della saldatura a filo:
È sicuramente uno dei metodi più facili per imparare a saldare, ma configurare la macchina per la lavorazione ha necessità di conoscenze specifiche che un neofita non potrebbe avere. Non tutti hanno maneggiato bombole di gas o aver avuto a che fare con rulli trainafilo, quindi queste conoscenze potrebbero presentarsi come un piccolo scoglio iniziale.
Consigliamo naturalmente di leggere bene il manuale di istruzioni o affidarsi ad un amico o conoscente più esperto se siamo totalmente disinformati al riguardo.
Data la sua totale dipendenza dal gas, non sarà assolutamente possibile saldare all’aperto (Tranne che con fili animati o FLUX), in quanto anche un minimo spiffero d’aria potrebbe soffiare via il gas di protezione, pregiudicando la qualità della saldatura.
La necessità di avere gas, bobine di filo, torce con ugelli e protezioni da cambiare periodicamente la rendono sicuramente un’opzione più costosa rispetto alla saldatura ad elettrodo. Inoltre portare in giro una bombola del gas è senza dubbio scomodo, quindi a meno che non si abbiano i mezzi e gli strumenti adatti, sarà difficile spostare la saldatrice su più luoghi di lavoro.
Infine, come già segnalato prima, la saldatura a filo ha necessità di operare su materiali puliti per poter effettuare un lavoro sopraffino e su materiali più pesanti (Come la ghisa), ha una scarsa forza di penetrazione di saldatura.
SALDATRICI A FILO
PRO
– Una volta impostata, è il metodo di saldatura più semplice da utilizzare
– Controllo dell’arco di saldatura completo
– Grande velocità nelle lavorazioni
– Possibilità di lavorare facilmente con spessori sottili
– I risultati della saldatura sono più puliti e non producono scoria da dover martellare
– Può effettuare saldature di grado professionale anche su alluminio
CONTRO
– Sono necessarie delle conoscenze specifiche per poter impostare la saldatura a filo che un neofita non può avere
– Necessita di operare in luoghi chiusi, senza vento
– Necessita una totale pulizia del materiale base
– Scomoda da movimentare
– Più costosa nel complessivo rispetto alla saldatura ad elettrodo
– Scarsa penetrazione sui materiali più duri/spessi
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TIG – Saldatura ad arco in gas inerte con elettrodo infusibile di tungsteno
Ed eccoci all’ultimo metodo di saldatura della nostra guida, il metodo più raffinato e versatile ma anche il più complesso.
La saldatura a TIG è, come i precedenti, sempre un metodo di saldatura ad arco. A differenza degli altri metodi, il procedimento TIG utilizza un elettrodo infusibile di tungsteno non consumabile per convogliare il calore necessario per saldare il materiale.
Come per la saldatura a filo, il TIG ha necessità di gas protettivo durante la saldatura, che viene erogato tramite la torcia porta elettrodo, collegata con un cavo alla bombola del gas.
I gas utilizzati in questo procedimento possono essere Argon, Elio, miscele di Argon-Elio e miscele di Argon-Idrogeno.
Una variante della saldatura a TIG è l’utilizzo di una bacchetta di materiale d’apporto che viene fusa sul materiale base per realizzare il cordone di saldatura.
Con la saldatura a TIG è possibile operare sulla maggior parte di metalli, specialmente quelli con punti di fusione molto alti, come alluminio e acciaio inox.
L’intensità del calore della saldatura può essere controllato dal generatore o grazie ad un comodo pedale azionato dall’operatore, rendendo il procedimento TIG quello con il maggior controllo sull’arco di saldatura. Questo controllo del calore permette di poter saldare anche spessori sottili con totale efficacia.
La saldatura a TIG non crea scintille, scorie e pallini e produce pochissimi fumi, inoltre il risultato finale è il più pulito di tutti i procedimenti sopracitati.
L’assenza di fumi permette una visibilità perfetto del lavoro che si sta svolgendo.
L’elevato calore concentrato in un punto preciso permette di creare giunti e cordoni di saldatura di qualità elevata, robusti e resistenti.
Il metodo TIG è tanto efficace e di qualità superiore tanto quanto costoso, purtroppo. I generatori, i consumabili, il gas e gli elettrodi sono tra i materiali più costosi del settore.
Le lavorazioni in TIG sono piuttosto lente per via dei diversi accorgimenti necessari da dover adottare, e come per la saldatura a filo, l’ausilio della bombola del gas lo rende un procedimento da eseguire negli interni e difficilmente trasportabile.
Infine, il metodo TIG è il più complesso e necessita di numerose conoscenze nell’ambito della saldatura, rendendolo il metodo meno accessibile a tutti.
SALDATRICI A TIG
PRO
– Controllo totale dell’arco di saldatura
– Possibilità di eseguire le saldature più resistenti, pulite ed esteticamente belle
– Fumi al minimo, niente scoria, scintille o pallini
– Possibilità di saldare numerosissimi metalli di diversi spessori
– Alta visibilità del lavoro vista l’assenza di fumi
CONTRO
– Procedimento piuttosto lento
– Necessita profonda conoscenza del metodo, non adatto ai principianti
– Molto costoso
– Difficilmente trasportabile
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Conclusione
Scegliere una saldatrice può rappresentare una decisione difficile, specialmente se non si hanno le giuste nozioni.
Speriamo che con questa guida siamo riusciti a rendervi chiari i punti chiave per la scelta di una saldatrice che potrebbe fare il caso vostro.
Nel caso abbiate ancora qualche dubbio, non esitate a contattarci al nostro numero telefonico (0541-1799649) o al nostro indirizzo mail (assistenza@macchinato.com). Alla prossima guida e…buone saldature!